venerdì 24 giugno 2011

QUESTO MONDO HA UN CUORE SELVAGGIO


Cuore selvaggio è un film del 1990 diretto da David Lynch e ispirato dal romanzo omonimo di Barry Gifford. Vinse la palma d’oro al 43° festival di Cannes come miglior film per volontà di Bernardo Bertolucci, quell’anno presidente di giuria, nonostante il fatto il resto della commissione fosse contraria. Lo possiamo considerare una via di mezzo tra un thriller ed un road movie, con scene particolarmente violente, toccanti, crude ed anche oniriche; queste ultime forse più difficili da apprezzare.

I protagonisti della storia sono un sorprendente (almeno per me) Nicolas Cage, nei panni di Sailor Ripley ed una bellissima Laura Dern nei panni di Lula Pace. Il film inizia con una scena sediziosa ma allo stesso tempo fondamentale per lo sviluppo del film, in cui Sailor uccide in maniera grottesca , a mani nude, un uomo che era stato incaricato di pugnalarlo dalla madre di Lula. Dopo un periodo di prigionia, il protagonista verrà rilasciato in libertà vigilata, nonostante questo, inizia il suo viaggio “on the road” in compagnia della seducente ed ingenua Lula, della loro auto precaria, degli squallidi motel in cui si fermeranno durante il viaggio, tra boschi e campagne infinite tipiche dell’America e le discoteche in cui ostentano la loro intesa come se non esistesse nessun’altro. E proprio nel corso del loro viaggio d’amore selvaggio, incontreranno i personaggi più svariati, emblematici di una società allo scatafascio, come il sudicio Bobby Perù, interpretato da Willem Dafoe, uomo dalla dentatura marcia che sta a rappresentare la sua corruzione interiore.
Lynch non lascia niente al caso e riesce a dar vita ad un film particolarmente metaforico. Con il pretesto di questo amore selvaggio, cerca di raccontare la sua America che tanto ama, ma che non ha niente a che fare con la visione che di solito se ne ha, ossia una nazione patriottica, democratica e piena di persone libere e felici. Tutti i personaggi sono portati all’estremo, gli stessi protagonisti stanno a rappresentare due pilastri degli Stati Uniti: Elvis Presley e Marilyn Monroe. Tutto, all’interno del film, riporta ad altro, tutto è un linguaggio figurato. Non è possibile non notare i modi rudi di Sailor e la sua giacca di pelle di serpente, di proprietà di Nicolas Cage, inclusa nel film per sua volontà, simbolo di <<individualità e fede nella libertà personale>> , frase che Sailor ricorderà più volte. Da non dimenticare poi la canzone “Love me tender” di Elvis Presley, che Sailor/Presley dedica a Lula più di una volta, compresa l’indimenticabile scena del finale. Caratteristiche di Lula sono invece il chewing gum, il rossetto, i capelli ricci e biondissimi e i suoi provocanti vestiti. Immancabile la sigaretta per entrambi i personaggi, tanto che durante il film Laura Dern svenì per le troppe sigarette e venne risvegliata dallo stesso regista.
Importante anche la frase di Lula << Questo mondo ha un cuore selvaggio e del tutto incomprensibile.>> che sta alla base di tutto il film. Quello di Lula e Sailor infatti, è quasi un amore purificatorio che li aiuterà a fuggire dagli schemi di una società corrotta.
Concludendo, nonostante alcune scene eccessivamente violente - che spesso cadono nello splatter, ma che sono esemplificative e necessarie a denotare il carattere estremo che Lynch vuole dare al film - e le scene oniriche - che a momenti danno l’idea che il film si divida tra due trame, una delle quali è il sogno - la colonna sonora, il linguaggio del corpo, la passione, e le citazioni rendono il film unico.
<<Battiamocela, prima di ritrovarci a ballare con una corda al collo senza musica.>>

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