venerdì 14 ottobre 2011

PRESENTATO AD IGLESIAS IL MANIFESTO DI STEPHANE HESSEL: "INDIGNATEVI!"

È stato presentato ad Iglesias, presso la sala dell’Ex-Ma, il libro “Indignatevi!” di Stephàne Hessel, partigiano francese di 93 anni. Ad introdurre Alfonso Gianni – economista di Sinistra Ecologia e Libertà, già Sottosegretario all'Economia durante il secondo governo Prodi – assieme a Marino Canzoneri della Società Umanitaria e Pietro Tocco del CIC Arci di Iglesias. Il libro - che traccia un excursus storico della crisi economica e finanziaria globale – propone una lettura chiara, lucida, evidente, del male peggiore delle nostre società attuali, il dire “ma io non posso farci niente”. “Per questo non si può restare indifferenti alle ingiustizie, alle insensatezze crudeli di questa società, dalle espulsioni dei rom, agli immigrati clandestini, alla perdita della morale politica e sociale, fino ad arrivare al dramma peggiore del nostro tempo, cioè lo sterminio giustificato e silenzioso del popolo di Gaza”. Diversi i temi toccati durante il dibattito: dalla fine del keynesismo all’introduzione di politiche neoliberiste negli anni di Reagan e Thatcher - con una tassazione per i redditi più alti che, negli Stati Uniti, è passata in quel periodo dal 90% a meno del 30 - fino ad arrivare alla nascita della speculazione finanziaria ed ai paradossi creati dai mutui subprime. Molto chiare anche le ricette portate sul tavolo dall’economista di SEL per uscire dall’empasse in cui versa l’Italia e le moderne democrazie occidentali, ad iniziare da un prelievo fiscale che si sposti dal reddito alla rendita, una lotta serrata all’evasione fiscale ed una tassazione elevata per le aliquote più alte. In questo quadro, fa ben sperare la possibilità che in pochi anni possa cambiare il colore dei governi che ad oggi amministrano i principali paesi europei di Francia, Germania e Italia. Tutti buoni propositi, come ha sottolineato anche l’ex Sottosegretario, ma che si scontrano troppo spesso con istituti a-democratici (o meglio, non-democratici), riconducibili in primis alla Commissione Europea e alla Banca Centrale Europea, con cui tutti i governi – indipendentemente dal loro colore politico – devono necessariamente fare i conti. Un progetto ambizioso, dunque, che ci porta ad essere – riprendendo le parole di Antonio Gramsci – “pessimisti con l'intelligenza, ma ottimisti con la volontà”.

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