La consigliera regionale Claudia Zuncheddu (Sel-Comunisti-Indipendentistas) denuncia in una interrogazione rivolta al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e agli assessori all'Ambiente, alla Sanità e all'Urbanistica, i rischi che potrebbe causare all’ecosistema locale e alla salute delle popolazioni residenti la presenza del potente fascio di onde elettromagnetiche provocate da “su Semafuru”, com’è stato già rinominato il radar. «L'ex postazione militare della seconda guerra mondiale - scrive la Zuncheddu - era stata dismessa alla fine degli anni Cinquanta e si pensava di poterla trasformare in una struttura turistica capace di sfruttare l'irripetibile valore naturalistico-ambientale del territorio. In particolare si chiede di conoscere: quali criteri abbiano portato la Regione a cedere il bene in comodato d'uso alla Guardia di Finanza; se sia stato esaminato il progetto e se sia stata fatta una verifica preventiva delle emissioni elettromagnetiche; in tal caso, quali sono stati i risultati». Intanto, su Facebook si è costituita una rete di contatti che ha organizzato per sabato 16 aprile (nella zona ex Sardamag) una manifestazione per mobilitare la società civile contro la costruzione del radar.
sabato 16 aprile 2011
RADAR A CAPO SPERONE
La consigliera regionale Claudia Zuncheddu (Sel-Comunisti-Indipendentistas) denuncia in una interrogazione rivolta al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e agli assessori all'Ambiente, alla Sanità e all'Urbanistica, i rischi che potrebbe causare all’ecosistema locale e alla salute delle popolazioni residenti la presenza del potente fascio di onde elettromagnetiche provocate da “su Semafuru”, com’è stato già rinominato il radar. «L'ex postazione militare della seconda guerra mondiale - scrive la Zuncheddu - era stata dismessa alla fine degli anni Cinquanta e si pensava di poterla trasformare in una struttura turistica capace di sfruttare l'irripetibile valore naturalistico-ambientale del territorio. In particolare si chiede di conoscere: quali criteri abbiano portato la Regione a cedere il bene in comodato d'uso alla Guardia di Finanza; se sia stato esaminato il progetto e se sia stata fatta una verifica preventiva delle emissioni elettromagnetiche; in tal caso, quali sono stati i risultati». Intanto, su Facebook si è costituita una rete di contatti che ha organizzato per sabato 16 aprile (nella zona ex Sardamag) una manifestazione per mobilitare la società civile contro la costruzione del radar.
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