giovedì 2 agosto 2012

2 AGOSTO: GIORNO DEL RICORDO DELLO STERMINIO DI ROM E SINTI


Il 2 agosto si celebra la Giornata del Ricordo del Porrajmos, ossia dello sterminio di Rom e Sinti nei campi di concentramento durante la seconda Guerra Mondiale. Istituita nel 1997, fa riferimento alla notte tra il 2 e il 3 agosto 1944, quando 2.897 uomini, donne e bambini Rom e Sinti furono obbligati ad entrare nella camera a gas numero 5 di Auschwitz e lasciati morire.

Dopo Ebrei e Polacchi, Rom e Sinti sono il terzo gruppo per numero di deportati ad Auschwitz. Provenienti da 14 paesi, in Italia furono i fascisti a collaborare alla loro deportazione.


Scriveva Heinrich Himmler in una lettera al capo della polizia il 17 ottobre 1939: "Gli zingari devono essere sistemati in campi di raccolta speciali fino al momento della loro definitiva evacuazione". Nel 1942 i nazisti decretarono che tutti i Rom e Sinti dovessero essere rinchiusi in campi di concentramento, con destinazione finale Auschwitz. Ad Auschwitz era loro riservato il campo BIIe, detto "Zigeunerfamilienlager" ( "Lager delle famiglie zingare" ). Sebbene sia impossibile dire con precisione il numero delle vittime, approssimativamente 500.000 Rom e Sinti - secondo alcuni storici furono molti di più, circa un milione e mezzo - furono sterminati durante la seconda Guerra Mondiale: fu Porrajmos (in lingua Romanì "devastazione", "grande divoramento").

Tra il 26 febbraio 1943 e il 21 luglio 1944, 20.967 uomini, donne e bambini vennero imprigionati nel Zigeunerfamilienlager. A questi prigionieri si aggiungono i 1700 Rom e Sinti provenienti da Bialystok che, sospettati di avere il tifo, furono condotti direttamente nelle camere a gas e sterminati.

Già nel maggio del 1944 i nazisti ebbero intenzione di portare a termine la soluzione finale dei Rom e Sinti presenti nel Familienzigeunerlager. Il 15 maggio il direttore del campo, l'SS Georg Bonigut, ordinò che tutti i detenuti rimanessero all'interno del campo. Il giorno successivo una sessantina di SS circondarono il campo, cercando di far uscire i prigionieri dalle loro baracche di legno, ma il tentativo fallì. I prigionieri si ribellarono e i nazisti, temendo vittime dalla loro parte, si ritirarono, volendo anche evitare che la rivolta si estendesse ad altre sezioni di Auschwitz.


Nel maggio del 1943, 1.300 Rom e Sinti furono trasferiti a Buchenwald. Meno di tremila rimasero nel Familienzigeunerlager.

Nella notte tra il 2 ed il 3 agosto 1944, su ordine di Heinrich Himmler, avvenne lo sterminio. La sera del 2 agosto venne imposto il divieto di lasciare le baracche di legno. Nonostante la rivolta di cui furono autori, cercando di opporsi in tutti i modi, 2.897 uomini, donne e bambini Rom e Sinti furono costretti ad entrare nella camera a gas numero 5. Vennero sterminati. I loro corpi furono bruciati nei forni crematori.

Dei 23.000 Rom e Sinti che furono imprigionati ad Auschwitz - Birkenau, ne morirono circa 21.000. Molti furono sottoposti ad esperimenti medici criminali. Utilizzati come cavie, furono loro inoculati germi e virus patogeni o addirittura letali per osservare la reazione dell'organismo di fronte alle malattie. Altri vennero obbligati ad ingerire acqua marina salata fino alla morte. Furono sottoposti a tentativi di cambi di sesso, mutilazione o rimozione di organi. Le donne più giovani furono sottoposte a dolorose operazioni di sterilizzazione; quelle mature, fatte denudare, furono utilizzate per riscaldare i corpi dei prigionieri sottoposti ad esperimenti di congelamento. Per quanto riguarda i bambini, contrassero con molta facilità malattie come noma ( cancrena della guancia ), scarlattina, morbillo, difterite. Diversi bambini furono sottoposti agli esperimenti criminali del dottore SS Josef Mengele.

In Italia Rom e Sinti furono imprigionati nei campi di concentramento di Agnone (convento di San Berardino), Berra Bojano (tabacchificio dismesso), Bolzano, Ferramonti, Tossicìa, Vinchiaturo, Perdasdefogu e nelle Tremiti. Principalmente furono fatti deportare ad Auschwitz o semplicemente fatti morire di fame di sete. Alcuni erano di nazionalità italiana; molti altri erano di origine slava, fuggiti in Italia dalle persecuzioni in patria. I Rom ed i Sinti che riuscirono a fuggire si unrono ai partigiani e lottarono durante la Resistenza.

Il 2 agosto 1997 due sopravvissuti Rom, Herbert Adler (n. Z 2784) e Adolf Labinger (n. Z 411211), inaugurarono una targa commemmorativa sulle rovine del Familienzigeunerlager di Auschwitz. Nel 2001 una mostra permanente, che commemora il martirio di Rom e Sinti durante la seconda Guerra Mondiale, fu aperta nel Museo di Stato di Auschwitz - Birkenau.

A tutt'oggi alle vittime del Porrajmos non è stato riconosciuto alcun risarcimento né dai nazisti né dai fascisti. Solo nel 1982 il governo tedesco ha ammesso ufficialmente che i Rom ed i Sinti, tra il 1936 ed il 1944, subirono una persecuzione razziale. A tutt'oggi sono in pochi a ricordarsi della giornata odierna, a differenza di quella del 27 gennaio: quando l'Armata Rossa arrivò ad Auschwitz e liberò i pochi superstiti, per i Rom e i Sinti che erano stati presenti nel campo era troppo tardi.

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